La salute ha un prezzo: quanto costerebbe senza il SSN?
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Direttore: Alessandro Plateroti

La salute ha un prezzo: quanto costerebbe senza il SSN?

corridoio in ospedale

Sindacato dei medici ospedalieri svela l’astronomico “conto ombra” di una sanità privata, che rispetto al SSN sarebbe insostenibile.

Immagina un mondo senza il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), dove ogni cittadino deve sostenere integralmente i costi delle cure mediche. Questo scenario, dipinto dall’Anaao Assomed – sindacato dei medici ospedalieri – non è solo terrificante ma economicamente insostenibile per la stragrande maggioranza delle persone.

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medico prescrive ricetta
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Salute a tariffa pienissima

Un ricovero in un ospedale privato potrebbe costare da 422 a 1.278 euro al giorno. A questa spesa si dovrebbero sommare altre voci come il costo della sala operatoria (1.200 euro all’ora), la degenza in reparto chirurgico (600 euro al giorno), in reparto di medicina (400 euro al giorno), o per un ricovero ordinario post lungodegenza (165 euro al giorno).

In termini di interventi, un’operazione di routine come la colecistectomia potrebbe costare da 3.300 a 4.000 euro, a cui si dovrebbe aggiungere il compenso del chirurgo, che può variare da 3.000 a 10.000 euro. Senza dimenticare i costi delle visite mediche periodiche: per un check-up cardiologico si spenderebbero cifre da 345 a 775 euro, a seconda dell’età e del sesso.

Il prezzo della salute: una sfida per le politiche pubbliche

L’Anaao Assomed sottolinea che il SSN, finanziato attraverso la fiscalità generale, si trova attualmente in una situazione critica. La causa principale è il cronico finanziamento insufficiente che ci colloca ai livelli di paesi come Grecia e Romania. A questo si aggiungono l’autonomia differenziata, l’eccessiva frammentazione regionale e territoriale, la mancanza di riforme organiche e la carenza di personale. Inoltre, il Covid e il post-Covid hanno apportato ulteriori carichi e complessità al sistema sanitario.

Di fronte a questo scenario, l’Anaao Assomed pone una serie di domande cruciali al governo, alle regioni e alle istituzioni: vogliamo mantenere un sistema sanitario pubblico e universalistico? Quanta priorità diamo alla sanità pubblica nelle politiche nazionali? Siamo pronti a difendere il SSN come un bene comune? Quanta parte del PIL siamo disposti a destinare alla salute delle persone?

Le risposte a queste domande determineranno il futuro della sanità italiana. L’Anaao Assomed avverte, come ripreso da agi.it: “È solo una questione di scelte. E i cittadini devono sapere che le decisioni in tema di sanità di chi ci governa avranno inevitabili e pesanti ripercussioni sulle loro tasche“.

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ultimo aggiornamento: 1 Agosto 2023 16:03

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